Lo studio sui tamponi rapidi: "Uno su due non è affidabile" - ilGiornale.it

2021-12-14 20:31:07 By : Ms. Katrina Chen

I tamponi rapidi hanno un'affidabilità del 30-50%: un positivo su due non si trova: “Sono il vero tallone d'Achille”. Ecco i test più affidabili e quali evitare

Il sistema di tracciabilità della pandemia in Italia sta iniziando a fallire a causa della scarsa efficacia dei tamponi rapidi, che mancano un'enorme quantità di positivi al Covid-19.

In tempi ignari (cioè durante l'estate), quando la pandemia era sotto controllo, alcuni addetti ai lavori si stavano già chiedendo quanto fossero efficaci i tamponi rapidi nel rilevare i positivi rispetto ai più affidabili tamponi molecolari. Era stato detto da molti che, in un momento di bassa circolazione virale, anche i veloci hanno potuto fare la loro parte ma, in una situazione di pandemia come quella attuale, si stanno rivelando un'arma a doppio taglio. Su Future Virology emergono i dati preoccupanti che evidenziano come quasi un caso su due non viene rilevato, dando luogo a una marea di falsi negativi.

"Sono il vero tallone d'Achille, perché nel migliore dei casi lasciano scoperto il 30% dei falsi negativi, quindi infetti che acquisiscono il pass verde e infettano in media tra le 6 e le 7 persone, determinando un meccanismo di crescita", ha detto. a Repubblica Walter Ricciardi, consulente del Ministero della Salute. Gli fa eco il prof. Broccolo dell'Università Bicocca di Milano, che ha spiegato come la sensibilità dei tamponi rapidi sia estremamente bassa «tanto che i casi positivi sono attualmente rilevati dallo 0,2% dei test rapidi e dal 6% di quelli molecolari. hanno anche oltre il 50% di falsi negativi".

Insomma, quando le cose sono andate bene e qualche caso è sfuggito non è successo niente, ma con l'attuale diffusione virale in Italia, se è vero che la percentuale di falsi negativi è tra il 30 e il 50% è un bel problema: intorno potrebbe esserci una grossa fetta di positivi asintomatici totalmente ignari di essere stati contagiati dal Covid-19. Il governo si chiede se cambiare qualcosa nel sistema dei tamponi rapidi incoraggiando i tipi migliori a conoscere il proprio stato di salute come il test molecolare, antigenico (nasale) o salivare.

Secondo il virologo Giovanni Maga, direttore del Cnr di Pavia, i tamponi molecolari (rinofaringei) avrebbero il 100% di affidabilità, non sbagliano un colpo, hanno il 100% di affidabilità che scende al 95% se praticato solo alla gola. "Parliamo però del test più affidabile in assoluto, che dà certezza nel rilevare anche una bassa carica virale, e anche per il tasso di accuratezza. Quindi ha pochi falsi negativi", dice l'esperto intervistato da Repubblica.

L'antigene a cui abbiamo accennato prima, invece, cerca solo le proteine ​​del virus ed è molto veloce da eseguire, tanto da essere reperibile anche in alcune farmacie: però, nonostante le analisi di laboratorio ci vuole un un paio di giorni per dare la loro risposta. , questo sistema ha anche dei difetti. "Poiché non c'è amplificazione, se la carica virale è bassa potrebbe non essere rilevata. La conseguenza? Un tasso di falsi negativi del 20-30%".

Un'altra freccia al nostro arco è il test salivare, molto usato nelle scuole ma, anche in questo caso, l'affidabilità si ferma al 70-80%. "Non è assolutamente da fare perché non è molto affidabile", esorta il virologo. Quindi quali e quanti sono i metodi migliori? Al momento ne abbiamo solo due: il tampone molecolare e il tampone antigenico rapido. «La seconda ha il vantaggio della rapidità, suggerita per effettuare lo screening su un gran numero di persone, ma se volessimo declinarla con il criterio dell'equivalenza all'immunità vaccinale, come quella garantita dal Green pass, allora i dubbi sull'affidabilità sarebbe giustificata: al momento può essere negativo per il Covid, ma entro 48 ore la persona che l'ha fatto potrebbe essere positiva", sottolinea l'esperto.

In Veneto, tre casi positivi su 10 sfuggono al normale controllo, in linea con la media nazionale di flop di cui parlavamo all'inizio. Il prof. Crisanti, affermando che uno studio italiano peggiora il quadro: un tampone su due "suppone" e l'altro no, mentre i test salivari sono ancora meno sensibili, riscontrando solo il 20-30% dei casi. La ricerca è condotta da una Task Force Coronavirus attiva presso il Centro Ceinge per le Biotecnologie Avanzate di Napoli e finanziata dalla Regione Campania. Il principio è lo stesso per tutti: minore è la carica virale di un individuo, più è difficile trovare la sua positività. Più virus hai, più facilmente il tampone rapido lo fa bene. Un grosso problema: quali saranno le mosse per scongiurare un'ondata pandemica di Covid-19 "sommerso"?