Green pass, cosa non vedono i test rapidi - Biotech - ANSA.it

2021-12-14 20:41:03 By : Ms. Iris Jiang

Definito il "tallone d'Achille" del valico verde da Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, i test antigenici rapidi sono da tempo additati come un anello debole nella catena delle contromisure per arginare la circolazione del virus SarsCoV2 . Hanno infatti una sensibilità del 30% e non riescono a vedere il virus se non quando è presente in quantità massicce, con il risultato che in 1 caso su 2 il risultato che danno è un falso negativo. “Sono test con una sensibilità estremamente bassa, tanto che i casi positivi sono attualmente rilevati dallo 0,2% dei test rapidi e dal 6% di quelli molecolari. Abbiamo anche oltre il 50% dei falsi negativi”, osserva il virologo Francesco Broccolo, di l' Università degli Studi di Milano Bicocca. Uno dei motivi per cui ci sono così tanti falsi negativi è che "quando un soggetto si contagia, l'infezione si presenta al test dopo 48 ore, mentre sappiamo che l'infezione deve prendere piede e che il virus impiega tempo per replicarsi. Per per questo - dice l'esperto - non è necessario fare il test subito dopo aver avuto un contatto”. Quando, 48 ore dopo l'infezione, “il virus inizia a replicarsi, dopo 48 ore diventa visibile al test molecolare, che è in grado di scattare una fotografia molto dettagliata; in confronto, il test rapido fornisce un'immagine sgranata. virus solo se la carica virale è di almeno 1 milione di copie per millilitro di fluido biologico prelevato con il tampone”. Questa, aggiunge, è "una grande criticità. L'altra, secondo Broccolo, sta nel fatto che" con le attuali regole per il Green pass, chi è vaccinato non si distingue da chi ha fatto il test rapido ed entrambi categorie sono esposte agli stessi eventi, dimenticando che chi non è vaccinato ha quindi un rischio maggiore di ammalarsi”. Altra criticità è la validità del Green pass: “nel mondo ideale il test rapido andrebbe fatto tutti i giorni perché, se oggi mi infettano, per 48 ore non potrai vedere l'infezione con nessun test. "Anche le 72 ore di validità del test molecolare sono teoriche perché, anche se questo è ultrasensibile, non si esime dalla possibilità che l'infezione venga contratta dopo poche ore dal test". Di conseguenza, conclude l'esperto, "non esiste un test ideale che possa garantire la sterilità, cioè l'assenza di infezione e il rischio di diffusione del virus, sia nei soggetti non vaccinati (ad esempio per il rilascio del Green pass) che nei vaccinati" .

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