Meglio non fidarsi troppo dei test antigenici. Troppi falsi negativi | HealthDesk

2022-08-27 20:11:06 By : Ms. Jenny Wong

Troppi falsi negativi. Affidarsi a loro per controllare la pandemia è come  andare alla cieca. I test antigenici rapidi più usati nel Regno Unito (Innova) non rilevano fino al 29 per cento delle infezioni negli screening di massa. Una percentuale clinicamente rilevante, avvertono gli autori di uno studio sul British Medical Journal. Se il test viene eseguito in un centro autorizzato dal servizio sanitario nazionale si registra un 20 per cento di risultati inaffidabili (l’infezione non viene rilevata). Se il tampone viene effettuato come screening di massa nella popolazione la percentuale di contagiati non riconosciuti sale al 29 per cento. Nel contesto universitario tra persone asintomatiche si arriva addirittura all’81 per cento di diagnosi errate (risultato negativo, quando invece la persona è infetta).

Gli autori dello studio riconoscono che i test rapidi sono uno strumento utile di controllo della pandemia, ma non possono venire spacciati per quello che non sono: non è vero che riescono a identificare la stragrande maggioranza delle persone infette.  

I test a flusso laterale  sono stati raccomandati nel Regno Unito per un uso diffuso, anche tra gli asintomatici, in gran parte basandosi su previsioni ottenute con modelli matematici. Questi strumenti diagnostici hanno un’utilità nel controllo della diffusione del virus solo se assicurano  un basso numero di falsi negativi. Altrimenti si rischia di mandare in giro   persone infette che a loro insaputa ne contageranno altre.  

Il risultato falso positivo, logicamente, non è un problema ai fini del controllo dell’infezione.

I ricercatori hanno analizzato l’efficacia dei test rapidi in tre contesti diversi: tra le persone sintomatiche presso un centro dell’Nhs, tra i cittadini senza sintomi e tra gli studenti universitari (Università di Birmingham). Dalla loro analisi è emerso che i test hanno fallito nel riconoscere le persone positive nel 20 per cento dei casi nel primo scenario, nel 29 per cento nel secondo e nell’81 per cento nel terzo. 

I modelli matematici avevano previsto molti meno errori: 8 per cento di casi sfuggiti nel centro sanitario, 10 per cento tra la popolazione e 32 per cento tra gli studenti (comunque non pochi). 

I test antigenici rapidi erano stati introdotti in Inghilterra e distribuiti anhe gratuitamente con l’obiettivo di identificare la maggior parte delle persone che avrebbero potuto diffondere la malattia. Si era detto che,  utilizzati sistematicamente nei test di massa, sarebbero riusciti a ridurre la trasmissioni del 90 per cento.

«Eppure, nonostante il Regno Unito abbia speso più di 7 miliardi di sterline in dispositivi a flusso laterale dalla metà del 2020, la mancanza di prove concrete su questo impatto promesso è sorprendente», affermano alcuni esperti di salute pubblica in un editoriale collegato allo studio. 

 Nel frattempo, anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità mette in guardia sull’efficacia dei test asintomatici di massa che non sembrano assicurare un beneficio effettivo rispetto ai costi. 

«I responsabili politici devono garantire che il pubblico sia consapevole del rischio di essere infetto nonostante il test negativo e devono fare in modo che i test non vengano utilizzati in situazioni in cui le conseguenze di risultati falsi negativi possono essere considerevoli», commentano i ricercatori.

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