I tamponi sono 170.238 (ieri 215.035), compresi i test rapidi. La percentuale di positivi è al 20,2% (ieri era al 20,3%). Le persone in terapia intensiva sono 211 (+17 rispetto a ieri), quelle nei reparti ordinari 5.699 (+210). I decessi totali, dopo alcuni riconteggi, arrivano a 177.519. Il numero dei positivi dall'inizio della pandemia, compresi morti e guariti, sale a 22.815.736. I guariti sono 22.130.326

Nelle ultime 24 ore sono stati 34.444 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia, mentre ieri erano stati 43.716. I tamponi effettuati sono 170.238 (ieri 215.035). La percentuale di positivi considerando il totale dei tamponi - quindi molecolari più antigenici rapidi - è al 20,2% (ieri 20,3%). Sono 41 i morti, 17 i posti letto in più occupati in terapia intensiva rispetto a ieri. È questo il quadro che emerge dal bollettino del Ministero della Salute del 9 ottobre (AGGIORNAMENTI LIVE - SPECIALE). Sul fronte dei ricoveri - dato cruciale in questo momento per comprendere l'andamento della pandemia - i pazienti Covid in terapia intensiva sono in totale 211, con 25 nuovi ingressi, mentre nei reparti ordinari sono 5.699 (+210). L'occupazione degli ospedali continua a essere sotto controllo e i reparti non sono sotto pressione (LA SITUAZIONE IN ITALIA CON MAPPE E INFOGRAFICHE).

In Italia, dall'inizio della pandemia, le persone risultate positive al coronavirus, compresi guariti e deceduti, sono 22.815.736. Le vittime in totale sono 177.519, con 41 decessi segnalati nell'ultimo bollettino (ieri erano stati 60 con riconteggi delle Regioni Abruzzo e Friuli Venezia Giulia). I guariti sono 24.008 nelle ultime 24 ore e 22.130.326 in totale. Sono invece 501.981 le persone in isolamento domiciliare (+10.167). I tamponi sono in tutto 248.564.666 - di cui 97.261.415 processati con test molecolare e 151.303.251 con test antigenico rapido -, in aumento di xxx rispetto all’8 ottobre. Le persone testate sono finora 64.384.498, al netto di quanti tamponi abbiano fatto.

La Regione Friuli Venezia Giulia comunica che il totale dei casi positivi è stato ridotto di 1 a seguito di un test positivo rimosso dopo revisione del caso.

La P.A. di Bolzano comunica che dei 470 nuovi positivi, 2 derivano da test antigenici confermati da test molecolare.

La Regione Umbria comunica che 1 dei ricoveri non UTI appartengono ai codici disciplina di Ostetricia & Ginecologia e Pediatria, e che 47 dei ricoveri non UTI appartengono ad altri codici disciplina di cui 8 in discipline post-acuto, riabilitative ( cod. 60, 28, 56, 75 ).

La Regione Veneto comunica che nei valori riportati per le terapie intensive si è verificato un disallineamento temporale del flusso informativo pertanto per convenzione è stato riportato 1 dimessi da TI invece del n. 3 effettivi che include anche i negativizzati.

Nel dettaglio, secondo i dati diffusi dal ministero della Salute, per quanto riguarda le vittime se ne registrano:

1.550 nella Provincia autonoma di Bolzano

1.601 nella Provincia autonoma di Trento

Si tratta di un’epidemia gemellare, ovvero di più infezioni simultanee causate da diversi virus respiratori. Il decorso della malattia è di solito più grave, con un incrementi della mortalità

Dopo due inverni con la mascherina, che ha quasi annullato l'influenza, in vista dell’autunno e dell’inverno quest’anno si prospetta una "doppia ondata" di Covid e influenza. Si tratta di quella che viene chiamata una twindemia, ovvero una "epidemia gemellare" (dall'inglese twins, gemelli), per esempio, appunto, come quella data dalla combinazione di Covid e influenza stagionale

Attualmente esiste il rischio di una doppia ondata. "In autunno e inverno in Alto Adige potremmo riscontrare più infezioni simultanee causate da diversi virus respiratori. Spesso una doppia infezione comporta un decorso più grave della malattia e anche un incremento della mortalità", ha spiegato Christian Wiedermann dell'Istituto di Medicina Generale e Public Health di Bolzano

"In Inghilterra - ha detto Wiedermann - sono state rilevate doppie infezioni virali in circa l'8% dei pazienti che hanno contratto il Covid. In casi di questo tipo il rischio di dover ventilare meccanicamente i pazienti raddoppia". Negli Stati Uniti le autorità sanitarie prevedono sino a 50.000 decessi legati all'imminente epidemia influenzale. Inoltre vengono stimati 150.000 decessi annuali per coronavirus

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