"Dati preliminari indicano che circa il 40% dei positivi alla variante Omicron può risultare negativo ai test rapidi": dopo questa frase-bomba lanciata ieri da Guido Rasi, consulente del generale Figliuolo e direttore scientifico di Consulcesi, gli esperti stanno lavorando per capire meglio se davvero Omicron rischia di mandare in soffitta i tamponi antigenici. Con tutte le catastrofiche conseguenze sulla capacità di contenere la pandemia: dato che fino ad oggi i test rapidi sono stati - seppur non molto precisi - fondamentali per la loro utilità operativa per decidere l'accesso nei luoghi o la possibilità di viaggiare.
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