Vaccini Covid-19 per le nuove varianti: le risposte alle domande più frequenti - Ospedale Pediatrico Bambino Gesù

2022-10-02 12:51:39 By : Ms. Tracy Zhang

La lotta al COVID-19 è imperniata sui vaccini, in grado di evitare le forme gravi di malattia e i ricoveri delle persone infettate dal SARS-CoV-2. Tuttavia, la comparsa di nuove varianti rende importante adattare anche i vaccini. Grazie alla continua ricerca, oggi abbiamo a disposizione nuovi vaccini contro le nuove varianti.

I nuovi vaccini anti Covid-19, adattati alle varianti Omicron BA.1 e Omicron BA.4 e BA.5, sono stati da poco approvati dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA) e dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Si chiamano Comirnaty/Omicron BA.1, Comirnaty/Omicron BA.4/5 e Spikevax Bivalent Original/Omicron BA.1, e sono gli stessi vaccini originali anti COVID-19 prodotti da Pfizer/BioNTech e Moderna, combinati con i tratti di RNA specifici delle nuove varianti Omicron.  

Gli studi hanno dimostrato che, nelle persone precedentemente vaccinate, i vaccini combinati possono innescare forti risposte immunitarie contro Omicron e contro il ceppo originale di Sars-CoV-2. Non ci sono attualmente elementi per esprimere un giudizio preferenziale nei confronti dei diversi vaccini bivalenti disponibili (ceppo originale BA.1 e BA.4-5): tutti aumentano la protezione contro le diverse varianti e aiutano a mantenere una protezione ottimale contro il COVID-19. Infatti, anche il vaccino bivalente BA.1 ha dimostrato di innescare una risposta anticorpale maggiore contro la variante BA.5 rispetto al vaccino originale. 

Le indicazioni prevedono l’utilizzo di questi vaccini combinati solo dopo la conclusione del ciclo vaccinale primario come prima dose di richiamo (cosiddetta terza dose) a tutti i soggetti di età uguale o superiore ai 12 anni. La vaccinazione è inoltre raccomandata come seconda dose di richiamo (cosiddetta quarta dose) prioritariamente per: 

Oltre che per le persone dai 60 anni di età e per gli operatori sanitari, la somministrazione della seconda dose di richiamo (second booster) o "quarta dose" è raccomandata per le persone di 12 anni e più con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno quattro mesi (120 giorni) dalla prima dose booster o dall’ultima infezione successiva al richiamo (data del test positivo). Per le dosi di richiamo è raccomandato l'uso di vaccini a m-RNA nella formulazione bivalente. 

Le categorie di persone ad elevata fragilità, motivata da patologie concomitanti/preesistenti, cui è indicata la somministrazione del secondo richiamo (quarta dose) di vaccino anti SARS-CoV-2/Covid-19, sono: 

Per le persone dai 12 anni di età con marcata compromissione della risposta immunitaria, la somministrazione della quarta dose deve essere considerata equivalente a una prima dose di richiamo (booster), dato che il ciclo vaccinale primario prevede tre dosi (ciclo primario standard più dose addizionale, a distanza di almeno 28 giorni dall’ultima dose). La dose booster va effettuata con vaccino a mRNA bivalente dopo un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla dose addizionale. 

La seconda dose di richiamo è importante perché riporta la protezione al livello più alto soprattutto contro le forme gravi. Recenti studi hanno dimostrato che la vaccinazione è importante anche in chi ha contratto l'infezione da SARS-CoV 2 perchè gli anticorpi prodotti in risposta alla vaccinazione proteggono e persistono più a lungo rispetto a quelli che l'organismo produce in seguito all'infezione o malattia. 

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