La cocaina della 'ndrangheta ad Ibiza, arrestate 32 persone - QuiCosenza.it

2022-09-25 03:09:48 By : Ms. Fannie Fang

Il blitz antidroga ribattezzato ‘Operazione Dragon Ball’, è stato eseguito in Spagna. Nel mirino una banda italiana e una albanese

MADRID – L’operazione delle forze dell’ordine spagnole e italiane è stata compiuta tra il 13 e il 17 settembre scorsi ma è stata resa nota ieri sera. Nel mirino le attività criminali della ‘ndrangheta in Spagna. Come comunicato dalla Guardia Civil spagnola, l’operazione, eseguita in collaborazione con Carabinieri e Guardia di Finanza, ha colpito un nucleo attivo in particolare a Ibiza, oltre che un’organizzazione criminale albanese con attività correlate sull’isola.

Sono 32 le persone arrestate tra cui cittadini italiani, albanesi e ungheresi, sia a Ibiza sia in altre località spagnole. Secondo gli inquirenti, la principale attività del nucleo italiano smantellato era il narcotraffico, in particolare di cocaina. Il gruppo albanese forniva droga e armi a quello italiano, ha spiegato la Guardia Civil. Il blitz nha coinvolto 400 agenti spagnoli, che hanno ricevuto l’appoggio dell’italiana Direzione investigativa antimafia e sono intervenuti a Ibiza e in altre zone della Spagna. L’operazione ha consentito di confiscare 18 chili di metanfetamine, 4,5 chili di cocaina, 870.000 pastiglie di ecstasy, due armi da fuoco, oltre 300.000 euro in contanti e 23 veicoli di alta gamma.

Intelligenza Artificiale, un’app per rilevare il Covid dalla voce

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I ricercatori dell’Università di Maastricht, nei Paesi Bassi, definiscono il sistema accurato nell’89% dei casi, più dei test rapidi

L’intelligenza artificiale (AI) può essere utilizzata per rilevare l’infezione da Covid-19 nella voce attraverso un’app. Ad affermarlo sono i ricercatori dell’Università di Maastricht, nei Paesi Bassi, che hanno presentato uno studio al Congresso internazionale della European Respiratory Society a Barcellona, i quali affermano che il modello di intelligenza artificiale utilizzato, è più accurato dei test antigenici rapidi, l’89% delle volte, nonché più rapido e facile da usare.

Il team ha lavorato sui dati dell’app Covid-19 Sounds dell’Università di Cambridge che contiene 893 campioni audio di 4.352 partecipanti sani e malati, di cui 308 sono risultati positivi al virus. Agli utenti veniva chiesto di tossire tre volte, respirare profondamente attraverso la bocca da tre a cinque volte e leggere una breve frase sullo schermo tre volte. I ricercatori hanno utilizzato una tecnica di analisi vocale chiamata “Spettrogramma Mel” per identificare diverse caratteristiche della voce come il volume, la variazione e la potenza.

“Questi risultati suggeriscono che registrazioni vocali e algoritmi di intelligenza artificiale perfezionati possono potenzialmente raggiungere un’elevata precisione nel determinare quali pazienti hanno l’infezione. Potrebbero essere utilizzati, ad esempio, nei punti di ingresso per grandi assembramenti, consentendo uno screening rapido”, spiega Wafaa Aljbawi dell’Institute of Data Science dell’Università di Maastricht. In Italia, l’Università di Ferrara, ha messo a punto un anno fa un sistema che si basa sempre su colpi di tosse e onde sonore, arrivando così a identificare “la voce” della malattia. Il metodo di riconoscimento si basa su una tecnica chiamata modal learning con supervisione.

La Regina di Inghilterra si trovava nella residenza scozzese di Balmoral. Tutti e 4 i figli della regina Elisabetta sono stati al suo capezzale

LONDRA – È morta questo pomeriggio Elisabetta, la Regina di Inghilterra che si trovava nella residenza scozzese di Balmoral. Tutti e 4 i figli sono stati al suo capezzale dopo che nella mattinata si era diffusa la notizia di “condizioni mediche critiche”. Dopo l’erede al trono Carlo, giunto per primo assieme alla consorte Camilla – sono arrivati anche i principi Anna, Andrea ed Edoardo, seconda, terzo e quartogenito della sovrana e del defunto principe Filippo. Edoardo è accompagnato dalla consorte Sophie, nuora assai vicina ad Elisabetta II in questi ultimi anni. Confermato inoltre l’arrivo del principe William, nipote della regina e secondo in linea di successione dopo suo padre Carlo. Elisabetta, ultima Regina d’Inghilterra e con il il regno più lungo della storia aveva superato crisi, liti familiari, scandali e anche il Covid.

Elisabetta II se ne è andata a 96 anni, dopo 70 anni di regno: era infatti salita sul trono nel 1952: se ne è andata nel castello di Balmoral dove aveva trascorso l’estate e ricevuto, solo martedì, il premier uscente, Boris Johnson, e la nuova, Liz Truss. La sovrana, mostratasi in pubblico in piedi ma fragile due giorni fa nella residenza scozzese di Balmoral per il passaggio di consegne alla testa del governo britannico fra Boris Johnson e Liz Truss, premier numero 15 dei suoi 70 anni di regno era stata già costretta ieri a rinunciare a una riunione virtuale. “In seguito a una nuova valutazione del suo stato questa mattina, i dottori della Regina hanno espresso preoccupazione e raccomandato che ella rimanga sotto sorveglianza medica”, si leggeva nella nota di palazzo. La corte precisa che Sua Maestà resta “a riposo a Balmoral” e che i suoi familiari più stretti, a partire evidentemente dall’erede al trono Carlo, sono stati informati.

I ricercatori hanno scoperto che a ogni settimana di età gestazionale a termine in più corrispondeva una riduzione del 5-6% dei punteggi di iperattività

ROMA – Nascere con qualche settimana di anticipo aumenta il rischio di sviluppare disturbi da deficit di attenzione e iperattività (Adhd). È quanto emerge da uno studio della Rutgers University, pubblicato sul Journal of Pediatrics. Lo studio ha analizzato i dati riguardanti circa 1.400 bambini nati negli Stati Uniti tra il 1998 e il 2000 e in un follow up a 9 anni li ha incrociati con gli elementi emersi dalle interviste con le madri e gli insegnati, ai quali stato chiesto di valutare i propri studenti utilizzando una scala di valutazione che include sintomi di iperattività, Adhd, comportamento oppositivo e problemi cognitivi o disattenzione.

L’analisi ha fatto emergere che i bambini nati a 37-38 settimane avevano punteggi significativamente più alti nelle scale di valutazione degli insegnanti per iperattività, Adhd e problemi cognitivi o disattenzione rispetto ai bambini a 39-41 settimane.

In particolare, i ricercatori hanno scoperto che a ogni settimana di età gestazionale a termine in più corrispondeva una riduzione del 5-6% dei punteggi di iperattività, Adhd e problemi cognitivi. La nascita a 37-38 settimane era associata a punteggi di iperattività più alti del 23% e a punteggi Adhd più alti del 17% rispetto alla nascita tra 39 e 41 settimane. “I risultati si aggiungono alle prove già esistenti che raccomandano di ritardare i parti elettivi almeno fino a 39 settimane di gestazione e suggeriscono che screening regolari per i sintomi dell’Adhd sono importanti per i bambini nati tra la 37 e la 38 settimana”, ha affermato Nancy E. Reichman, tra gli autori dello studio.

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