Covid Italia, bollettino del 3 ottobre: aggiornamento sui positivi, i ricoverati e i guariti - la Repubblica

2022-10-09 21:42:50 By : Mr. Shangguo Ma

Sono 13.316 i nuovi casi di Covid-19 in Italia nelle ultime 24 ore con 47 decessi. Sono 85.693 i tamponi processati fra antigenici e molecolari, e il tasso di positività al Covid-19 registrato è pari al 15,5% (-3,8% rispetto ai ieri). In aumento ricoveri (+228) e intensive (+7).

È quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute. Il totale dei casi da inizio pandemia arriva a 22.542.568 e la conta delle vittime sale a 177.197.

Grazie ad un esame del sangue eseguito al momento dell'infezione da Sars-CoV-2, sarebbe possibile prevedere la sindrome da Long Covid. È quanto emerge da uno studio pubblicato su eBioMedicine del gruppo The Lancet.  "L'infezione non grave da SARS-CoV-2 perturba il proteoma plasmatico per almeno 6 settimane dopo il primo test PCR positivo. Le firme della proteomica plasmatica tengono traccia della gravità dei sintomi e della risposta anticorpale e hanno il potenziale per identificare gli individui che hanno maggiori probabilità di soffrire di sintomi persistenti", si legge nello studio. L'analisi è stata condotta su "54 operatori sanitari (44% maschi) presentavano PCR o infezione confermata da anticorpi, mentre i restanti 102 (38% maschi) fungevano da controlli non infetti.

La vaccinazione nei pazienti in dialisi contro il Covid con almeno tre somministrazioni ha determinato una netta riduzione delle conseguenze più gravi dell'infezione (ospedalizzazione o decesso). Lo indicano le analisi preliminari dei dati raccolti nel corso dello studio Sin (Società italiana di Nefrologia)- Iss (Istituto Superiore di Sanità), di cui si è parlato a Milano alla presentazione del 63° Congresso della Società Italiana di Nefrologia, che si svolgerà dal 5 all'8 ottobre a Rimini. Dall'analisi emerge che sebbene la variante Omicron abbia determinato una crescita globale delle infezioni e una relativa impennata del numero dei casi nei pazienti con malattia renale cronica in dialisi, l'impatto clinico - così come nella popolazione generale - è stato più modesto in termini di ospedalizzazioni e mortalità.